Recensione Film: Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni

Film del 2010 diretto da Woody Allen con Anthony Hopkins (Alfie), Gemma Jones (Helena), Naomi Watts (Sally), Josh Brolin (Roy), Antonio Banderas (Greg) e Freida Pinto (Dia).

Londra. Alfie nel pieno della terza età lascia la moglie Helena perché non accetta la vecchiaia. Si dà alla bella vita, conosce una ragazza di facili costumi (Charmaine) e la sposa. Nel frattempo Helena si affida ad una “maga” che le preveda il futuro e inizia a seguirne i consigli alla lettera. La figlia dei due, Sally, dopo che il marito Roy non riesce più a replicare il successo del primo romanzo pubblicato, torna a lavorare nel campo dell’arte nella galleria di Greg. Roy nell’attesa di sapere se l’ultima sua fatica verrà rifiutata o meno s’innamora della bella vicina di casa Dia. Le storie s’intrecciano e nascono flirts, la speranza di nuovi amori attraverso gioie e dolori, furti di idee e fidanzati.

La trama c’è, i personaggi e i temi del film sono interessanti, gli attori bravi. Tutto bene?  No.

Manca la sottile ironia di Woody Allen e le sue battute in bocca a qualche personaggio (Anthony Hopkins era l’ideale) e, personalmente, manca un vero finale. Qui ci vengono suggerite le possibilità ma non abbiamo la certezza che ciò che  pensiamo succeda, e potrebbe anche andare bene così, se non fosse che il film gira ad un certo ritmo come se ci si aspettasse almeno un’altra mezz’ora di pellicola ed invece… ecco i titoli di coda.
Mentre in altri film apprezzo l’idea che il regista lasci allo spettatore la scelta di dove tirare il pallone in campo, qui sembra che Woody Allen chiuda la partita scappando con la palla e lasciandoci con un palmo di naso.
In sostanza pare un film non finito e me l’aspettavo più divertente, mentre ho sorriso solo una volta sull’imitazione di Charmaine da parte di Sally (ma questo è chiaramente soggettivo).

Voto:  6.5 Inconcludente

Ciao, J

3 commenti su “Recensione Film: Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni

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  2. Visto al cinema lo scorso weekend, sicuramente non è il miglior film di Woody Allen, si è perso forse un po’ del sarcasmo che era presente nei suoi ultimi lavori ed è andato a ripescare temi e personaggi già incontrati nei sui film precedenti (vedi il ricorso alla magia ed alla giovane amante copia di Mira Sorvino in “La dea dell’amore”). Non un brutto film ad ogni modo e le storie parallele vengono comunque trattate in modo molto naturale. L’unica cosa che lascia sorpresi è la non “quadratura del cerchio” finale in cui nessuna storia ha una risposta ma il tutto viene lasciato in sospeso, un po’ sorprendente per il pubblico di Woody Allen. Comunque, da sua fan, sono sempre convinta che sia meglio un brutto film di Woody Allen (anche se non è questo il caso) di un bel film di altri.

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