Recensione Film: Hereafter

Film del 2010 diretto da Clint Eastwood con Matt Damon, Cécile de France, Bryce Dallas Howard,
Frankie McLaren e George McLaren.
Ecco la trama.

La pellicola narra le storie parallele di tre persone, che in modi differenti affrontano il tema della morte.

George Lonegan (Matt Damon) è un operaio di San Francisco e sensitivo che ha rinunciato a prestare il proprio dono di comunicare con l’aldilà perché lo vive come una condanna.

Marie è una giornalista di Parigi sopravvissuta ad un evento catastrofico e che ha vissuto un’esperienza di pre-morte.

Marcus è un bambino di Londra con un gemello da cui dipende, ma la vita lo metterà di fronte ad un destino duro…

Clint Eastwood affronta un tema come la morte in maniera al contempo spettacolare e delicata. Se l’incipit della pellicola è realizzata con dispendio di effetti speciali davvero ben fatti e purtroppo inseriti in un contesto tristemente attuale, la narrazione è poi tutta vissuta sulle sensazioni di ogni personaggio, nelle difficoltà di accettare e di capire un ipotetico “oltre”, comunque stravolgendo e influenzando pesantemente il nostro destino presente e futuro.

Un film che non t’aspetti da Eastwood ma che nel complesso regge, pur non dando riposte (non ne ha la presunzione) e presentandoci nel finale una sorta di consolazione che, forse, è un po’ troppo happy-end per i miei gusti, tuttavia senza essere sdolcinato o banale. Per chi ci crede oppure no.

Ma quant’è bravo Clint Eastwood regista?! 🙂

Voto: 7 Riflessivo

3 commenti su “Recensione Film: Hereafter

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  3. Oh santo Giove, ma sono ancora in blogroll???? Non ci credo. E mantieni attivo il blog…pure!!! Hai di nuovo attirato la mia attenzione per Hereafter. Io sono uscito dal cinema piuttosto incerto, quasi senza opinione. Poi, discutendone con gli amici, mi sono ricordato che era una joint venture con Spielberg, che Eastwood, data l’età, avrà pensato alla dipartita, e ho capito tutto. Certo, l’incipit è impressionante, ma vedersi nel finale i tre che si riuniscono mi fanno smentire, ancora una volta, di essere fan di Spielberg. Per Eastwood vale invece un’altro ragionamento: non aspettiamoci, ripeto, non aspettiamoci sempre capolavori del regista, perché è da Invictus che ho dei dubbi, ma magari col prossimo film, su J.E. Hoover, può risalire la china che ho eretto su di lui.
    E dire che i due registi erano insieme anche per il dittico Flags of our fathers-Letters from Iwo Jima.
    Santi numi, ma sto sotto Antonio Genna?!?!!?!?
    http://agegiofilm.altervista.org

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