Il ritorno di Mary Poppins [Recensione Film]


Il ritorno di Mary PoppinsTitolo: Il ritorno di Mary Poppins
Film del 2018
Diretto da Rob Marshall
Genere: Fantastico, musicale, commedia
Durata: 130 minuti
Con:
Emily Blunt: Mary Poppins
Lin-Manuel Miranda: Jack
Ben Whishaw: Michael Banks
Emily Mortimer: Jane Banks
Pixie Davies: Annabel Banks
Joel Dawson: Georgie Banks
Nathanael Saleh: John Banks
Julie Walters: Ellen
Meryl Streep: Topsy
Colin Firth: Wilkins / Lupo

Trama parzialmente tratta da Wikipedia :

Londra, 1935, nel pieno della Grande depressione. Michael Banks è ormai un uomo adulto con una famiglia tutta sua e ha accettato un impiego temporaneo presso la banca in cui lavorarono anche suo padre e suo nonno. Michael vive con i suoi tre figli Annabel, John e Georgie al numero 17 di Viale dei Ciliegi, ma sono tempi duri. A causa della Grande depressione il denaro scarseggia; la famiglia sta tentando di superare la recente morte di Kate, la moglie di Michael, e nonostante gli sforzi della loro inefficiente ma volenterosa domestica Ellen, la casa è malmessa e in un costante stato di caos. Jane tenta di aiutare suo fratello Michael quando può, ma ha ereditato da sua madre l’entusiasmo per l’attivismo e combatte per i diritti dei lavoratori, un compito che la tiene sempre occupata. Con la dura realtà del periodo e il peso del recente lutto che gravano sulla famiglia, i bambini sono costretti ad assumere responsabilità da adulti e di conseguenza stanno crescendo troppo rapidamente. A causa di questa situazione, la gioia e il fanciullesco senso della meraviglia sono assenti dalle loro vite. Mentre il rapporto di Michael con i suoi figli continua a peggiorare, il signor Wilkins, il direttore della banca, avvia le procedure per il pignoramento della casa dei Banks, mandando ancora più in crisi l’ormai stremato Michael.

Fortunatamente il vento inizia a cambiare e, aggrappata al vecchio aquilone di Michael, Mary Poppins torna nelle loro vite, senza essere invecchiata di un giorno.

Commento:

Non amo i musical ma per amore delle mie bimbe mi sono obbligato a guardare queta pellicola per capire se fosse adatta o ci fossero scene più o meno spaventose. Il film è una piacevole sorpresa per la leggerezza e il collegamento (nonché i rimandi) al film del 1964 con Julie Andrews. E’ ben costruito e ben fatto. La scelta di utilizzare animazioni in vecchio stile solo supportate dalla computer graphics è una mossa azzeccata e vincente. Emily Blunt riveste il ruolo che fu di Julie Andrews davvero in maniera esemplare. Una gioia per gli occhi l’ambientazione tra le due guerre e il ritorno alla Londra di Mary Poppins. Bello. Le bimbe possono gustarselo tranquillamente.

 

Voto: 8 Stupendamente stupendoso!

Recensione Film: Quell’idiota di nostro fratello


Film del 2011
Diretto da Jesse Peretz
Con:

Paul Rudd: Ned Rockliffe
Elizabeth Banks: Miranda Rockliffe
Zooey Deschanel: Natalie Rockliffe
Emily Mortimer: Liz Rockliffe
Genere: Commedia

Trama tratta da Wikipedia: Ned è un agricoltore biodinamico che è stato detenuto in carcere per spaccio di droga. Una volta scarcerato, torna alla sua fattoria, ma viene rifiutato dalla compagna Janet che ora vive lì con un altro uomo. Ned non ha più una dimora in cui vivere, ma la coppia gli offre come alloggio la stalla delle capre in cambio della somma di 500 dollari. Per raggranellare la cifra, l’uomo decide di riallacciare i contatti con la famiglia e, in particolare, con le tre sorelle che incontra nuovamente in occasione di una cena a casa della madre.

In successione, Ned andrà a vivere nelle case delle tre sorelle creando a tutte non pochi problemi: Liz, troppo preoccupata di essere una madre perfetta per rendersi conto dell’infelicità del figlio e del rapporto in crisi con il marito; Miranda, giornalista di Vanity Fair, che sta per ottenere la pubblicazione del suo primo articolo di rilievo e, infine, la bisessuale Natalie, che intreccia una relazione con un amico all’insaputa della fidanzata e convivente Cindy.

Commento: Visto il titolo pensavo ad una commedia demenziale ed invece non lo è ed è oltretutto un film discreto e godibile. Bravissimo Paul Rudd ad illustrarci questo scombinato che non è assolutamente un idiota (anche se l’ingenuità del personaggio lo potrebbe far credere) e che, a dispetto delle convenzioni sociali, ritiene che dire la verità senza misure sia la cosa giusta. In un mondo basato sulle apparenze, sui pettegolezzi e soprattutto su fatti palesi ma da non dire (il segreto di Pulcinella, in pratica) la semplice verità, la purezza del pensiero di un uomo vengono considerate, purtroppo, idiozia. Un film divertente senza picchi ma che comunque si fa vedere con piacere.

Voto: 6.5 La verità ti fa male, lo sai

Ah però... 6.5 -7.5

Recensione Film: Shutter Island


Film del 2010 diretto da Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Emily Mortimer e Max von Sydow
Genere: Drammatico

1954. Un agente dell’Fbi, Teddy Daniels (DiCaprio), viene mandato a Shutter Island, un’isola che ospita un manicomio criminale, per indagare sulla scomparsa di una donna che ha ucciso i propri figli, degente nella struttura. Durante la traversata in traghetto, l’agente fa la conoscenza del proprio collega di supporto, l’agente Chuck Aule (Mark Ruffalo). Approdati sull’isola vengono condotti dal Dottor Cowley (Ben Kingsley) che spiega il proprio interesse nella ricerca di un metodo non invasivo a differenza di altri sistemi (lobotomia) per la cura dei malati di mente. L’indagine parte dalla cella in cui in teoria la donna sarebbe sparita senza lasciare traccia. Ma un uragano in arrivo e gli incubi legati al passato bellico in Germania del protagonista, complicano ulteriormente le cose…

Bellissimo film e DiCaprio fantastico. In parte mi ha ricordato “Inception” e non solo per lo stesso attore nel ruolo principale… Non dirò di più per non svelare nulla della storia. E’ un film piuttosto teso (la musica in stile anni ’50 è davvero da fibrillazione) con una fotografia desaturata da rendere ancora più fredda l’ambientazione. In certi punti ricorda anche “The others” ma a parte queste similitudini stilistiche (e non solo, direi) è un film che alla fine lascia addosso un senso di inquietudine e anche di tristezza (ma perché ben fatto, sia chiaro).
Un film piuttosto crudo e angosciante ma è quello che Scorsese ovviamente vuole trasmettere.
Bello ma da vedere se siete davvero in vena poiché tende a mettere di cattivo umore (almeno nel mio caso).

Voto: 8 Da vedere (ma con spirito giusto)
Ciao, J