First Man – Il primo uomo [Recensione Film]


Titolo: First Man – Il primo uomo
Film del 2018
Diretto da Damien Chazelle
Genere: biografico, drammatico, storico
Durata: 141 Minuti
Con:
Ryan Gosling: Neil Armstrong
Claire Foy: Janet Shearon Armstrong
Corey Stoll: Buzz Aldrin
Pablo Schreiber: Jim Lovell
Jason Clarke: Edward Higgins White
Kyle Chandler: Deke Slayton

Trama:

“First Man – Il primo uomo” narra la storia di Neil Armstrong a partire dell’inizio degli anni ’60. I suoi dubbi, i suoi fallimenti e successi e la vita privata scossa dalla morte prematura della piccola Karen vengono rappresentati per mostrarci il lato umano dell’astronauta che per primo toccò la luna.

Commento:

Questo film ricrea molto bene l’atmosfera da guerra fredda, la volontà degli Stati Uniti di primeggiare nella corsa allo spazio ma soprattutto ci mostra il punto di vista del protagonista che mise il primo piede sul suolo lunare. Un bel film che ci insegna che la strada per progredire è fatta di sacrificio, sudore, lavoro, studio e costellata di fallimenti e incidenti. Ryan Gosling è bravo a darci l’idea di un uomo forte, serio e determinato ma al contempo reso fragile dalle vicissitudini famigliari. L’atmosfera anni 60-70 è davvero coinvolgente. Un bel film sulla nostra storia “recente”. Da vedere.

Voto: 8 Un piccolo passo per un uomo, un enorme balzo per l’umanità.

 

Recensione Film: “L’ora più buia” di Joe Wright


L'ora più buiaTitolo: L’ora più buia
Film del
2017
Diretto da Joe Wright
Titolo originale: Darkest hour
Genere: biografico, drammatico, storico, guerra
Durata: 125 minuti
Con:
Gary Oldman: Winston Churchill
Kristin Scott Thomas: Clementine Churchill
Ben Mendelsohn: re Giorgio VI
Lily James: Elizabeth Layton
Ronald Pickup: Neville Chamberlain
Stephen Dillane: visconte Halifax

 

Trama tratta da Wikipedia :  

Nel 1940 Winston Churchill, da pochi giorni Primo ministro della Gran Bretagna dopo le dimissioni di Neville Chamberlain, deve affrontare una delle sue prove più turbolente e definitive: decidere se negoziare un trattato di pace con la Germania nazista o continuare la guerra per difendere gli ideali e la libertà della propria nazione.

Quando le inarrestabili forze naziste iniziano a conquistare tutta l’Europa occidentale e la minaccia di invasione diventa imminente, con un’opinione pubblica non preparata, Churchill dovrà sopportare la sua ora più buia, con re Giorgio VI scettico e il suo partito che trama contro di lui, mobilitando l’intera nazione e tentando di cambiare il corso della storia mondiale.

Commento:

Per “L’ora più buia” è difficile separare il giudizio tra la performance di Gary Oldman reso irriconoscibile dal trucco per assomigliare al vero Churchill ed il film in sè. La trama ovviamente ricalca la Storia per cui è chiaro per chi conosce abbastanza gli eventi della IIa Guerra Mondiale che non ci sia molto da scoprire.

Altrettanto chiaramente il bello del film è la narrazione dell’uomo Churchill, delle sue paure e dubbi e di aneddoti forse non molto conosciuti. Gary Oldman oltre ad essersi sottoposto ad interminabili sedute di make-up è stato davvero bravo a fare propri i gesti, la postura e (nella versione originale) le cadenze inglesi del Primo Ministro.

E difatti ha vinto l’Oscar per questo. Il film è ben fatto e ci introduce facendoci rivivere da vicino eventi storici che non andrebbero mai dimenticati. E’ ben confezionato e costruito in maniera avvincente. Il finale, che non poteva essere altrimenti è consono alla narrazione ma, e questa è solo una mia opinione molto personale che ripropongo spesso in certi film, lascia con l’acquolina in bocca.

Mi spiego meglio: qui è chiaro (per chi conosce la storia) il seguito delle vicende ma lasciare la spiegazione soltanto a parole scritte sullo schermo è un po’ deludente. Non che volessi tutta la rappresentazioen della seconda guerra mondiale però almeno vedere il primo dopoguerra sarebbe stato interessante. Maca un po’ il senso della rivalsa, ecco. Bravissimi tutti gli attori. Dove ho già visto Lily James? Ah già… QUI
Un educativo film di storia che si fa vedere con attenzione.

Voto: 8 Vi prometto sangue, fatica e sudore.

Recensione Film: Silence


Film del 2016
Diretto da Martin Scorsese
Genere: drammatico, storico
Durata: 161 minuti
Con:
Andrew Garfield: Padre Sebastião Rodrigues
Adam Driver: Padre Francisco Garupe
Liam Neeson: Padre Cristóvão Ferreira
Tadanobu Asano: interprete
Shinya Tsukamoto: Mokichi
Yōsuke Kubozuka: Kichijiro
Issei Ogata: Inoue Masahige
Yoshi Oida: Ichizo
Trama parzialmente tratta da Wikipedia : A Macao, i due giovani gesuiti portoghesi, Sebastião Rodrigues e Francisco Garupe, vengono a sapere, da padre Alessandro Valignano, che il loro confessore, Cristovão Fereira, missionario in Giappone, dopo essere stato torturato, ha fatto voto di apostasia ed ha abbracciato lo stile di vita giapponese. I due non vogliono credere alla notizia e decidono di mettersi alla ricerca del loro padre spirituale.

Grazie ad una nave cinese i due riescono a sbarcare clandestinamente in Giappone, assieme alla loro guida locale, Kichijiro, un pescatore giapponese alcolizzato, trovato nel porto di Macao. Ad accoglierli, in un villaggio costiero, è una nutrita comunità di contadini cristiani, costretta a praticare la loro fede in segreto, a causa delle persecuzioni. Rodrigues e Garupe iniziano, così, ad amministrare i sacramenti alla loro nuova comunità di fedeli e il primo si reca anche a portare conforto spirituale nella vicina isola di Gotō.

Commento: E’ difficile restare impassibili davanti alle sofferenze dell’uomo e la Religione è stata spesso causa o conseguenza del male che l’uomo ha inflitto ai suoi simili. Nel Giappone del 17° secolo i Gesuiti ed i Cristiani convertiti furono perseguiti, torturati e costretti ad abiurare la Fede ma dal punto di vista nipponico le Missioni erano un tentativo di colonizzazione occidentale che ignorava le tradizioni autoctone, il buddismo e il concetto divino della natura. Un film lento e costruito attorno alla figura di Padre Rodrigues splendidamente reso da Andrew Garfield.
Voto: 8 Silenzio assordante

TRAILER

Recensione Film: Lincoln


lincolnFilm del 2012
Diretto da Steven Spielberg
Genere: biografico, drammatico
Durata: 150 min.
Con:
Daniel Day-Lewis: Abraham Lincoln
Sally Field: Mary Todd Lincoln
Tommy Lee Jones: Thaddeus Stevens
Joseph Gordon-Levitt: Robert Todd Lincoln
David Strathairn: William H. Seward
Hal Holbrook: Francis Preston Blair

Trama tratta da Wikipedia :

Gennaio 1865: nelle fasi conclusive della Guerra di secessione americana, il Presidente Abraham Lincoln deve affrontare il problema dell’abolizione della schiavitù, riuscendo a fare approvare dalla Camera dei rappresentanti il XIII Emendamento della Costituzione.

Commento: Regista grandissimo per una ricostruzione storica ben dettagliata ed accurata. Daniel Day-Lewis eccezionale (infatti ha vinto l’Oscar). Bel film anche se costruito su tantissimi dialoghi e azione in sottofondo, il tutto con ritmo piuttosto lento. In sostanza un bel film ma per chi ama il genere biografico e storico.

Voto: 7.5 Educativo

Ah però... 6.5 -7.5

Recensione Film Classici: “Gangs of New York”


gangs_of_new_yorkFilm del 2002
Diretto da Martin Scorsese
Genere: drammatico, epico, storico
Durata: 167 minuti
Con:
Daniel Day-Lewis: William “Bill il macellaio”
Leonardo DiCaprio: Amsterdam Vallon
Cameron Diaz: Jenny Everdeane
Liam Neeson: Padre Vallon
Jim Broadbent: William “Boss” Tweed
Henry Thomas: Johnny Sirocco
Brendan Gleeson: Walter “Monk” McGinn
John C. Reilly: “Happy” Jack Mulraney

Trama parzialmente tratta da Wikipedia : Nel 1846, il degradato quartiere dei Five Points a New York è teatro di violente competizioni tra bande criminali che intendono assicurarsi il dominio del territorio. Padre Vallon, capo della potente banda dei “Conigli morti”, saluta il figlio Amsterdam prima di scendere nel campo di battaglia. A contendere il primato dei Conigli morti ci sono i “Nativi”, banda altrettanto potente guidata dal temibile William Cutting detto “Bill il Macellaio” a causa della sua professione. Durante la sanguinosa battaglia Bill il Macellaio riesce a sconfiggere ed uccidere il rivale, ponendo fine alla guerra e sancendo la definitiva supremazia dei Nativi nel quartiere. Il piccolo Amsterdam, per decisione di Bill (in segno di rispetto verso il suo odiato ma stimato rivale), non viene ucciso ma mandato in riformatorio.

Raggiunta la maggiore età ed uscito quindi dal riformatorio in cui era stato rinchiuso, il giovane Amsterdam fa ritorno nel quartiere con l’intenzione di vendicarsi di Bill il macellaio, diventato capo indiscusso della malavita nei Five points.

Commento: Scorsese è il mio regista preferito (per quello che vale) e anche in questo film non si smentisce. Forse tutto ciò che viene raccontato storicamente non è successo veramente e ci sono anacronismi, inesattezze e quant’altro ma, onestamente, è un film più vero del vero! Gli attori sono eccezionali (su tutti Daniel Day-Lewis) compresi i caratteristi. La New York del 19° Secolo ricreata a Cinecittà è stupenda. La storia dimostra tutto ciò che è la vita: cruda, spietata, ironica, assurda e ingiusta. Il senso del film è chiaro: la guerra (tra eserciti, popoli o anche solo gangs) viene dichiarata dai ricchi e combattuta dai poveri come viene detto in una frase nel film che dice, cito a memoria: “Si può sempre assoldare una metà dei poveri per uccidere l’altra metà”. Qui la lotta per il proprio interesse o potere tramite la paura (i nativi di D.D.Lewis) contrapposti dalla voglia di vendicarsi di Amsterdam/DiCaprio a capo dei Conigli Morti e di tutti gli immigrati di N.Y. viene manipolata dai politici, l’elite e la polizia corrotta dell’epoca. Ma alla fine non vince nessuno e la storia (come la vita di ognuno di noi) viene dimenticata (bellissima la sequenza finale con il cimitero sull’East River che domina Manhattan fino allo skyline pre-11 Settembre). Un film potente, crudo. Bello.

Voto: 8 Il sangue rimane sulla lama.

bellissimo - 8 e più

Recensione Film: A Royal weekend


Film del 2012
Diretto da Roger Michell
Genere: Commedia / Drammatico
Con:
Bill Murray: Franklin Delano Roosevelt
Laura Linney: Margaret Suckley (Daisy)
Olivia Williams: Eleanor Roosevelt
Elizabeth Marvel: Missy
Samuel West: Re Giorgio VI

Trama : Il racconto dell’incontro, avvenuto nel Marzo 1939 tra il Re Giorgio VI e FDR nella tenuta estiva di quest’ultimo, teso a convincere gli Stati Uniti ad entrare in alleanza con l’Inghilterra nell’imminente guerra mondiale. Il tutto dal punto di vista di una lontana cugina del Presidente che entrerà nella sua vita e ne farà parte come amante in una relazione tenuta nascosta fino alla morte.

Commento: Ora dico una “bestemmia”: questo è il secondo film con Bill Murray (il primo è “Lost in translation”) in cui mi addormento e non vedo l’ora che finisca. Dal trailer speravo in una commedia spiritosa sullo sfondo storico ma è in realtà un’analisi (noiosa e inconcludente) dell’aspetto umano di Franklin Delano Roosevelt e soprattutto della sua travagliata vita sessuale (innumerevoli amanti, moglie lesbica). Il film non diverte praticamente mai e si trascina senza immedesimare lo spettatore in nessun protagonista o almeno facendo assaporare l’atmosfera storica. Seppur bravo Samuel West (che è l’unico che si salva) il Re Giorgio de “Il discorso del Re” (Colin Firth) era altra cosa e quel film era ben sostenuto da una sceneggiatura strutturata e coinvolgente. Di questo film mi rimangono due impressioni: Daisy… (Laura Linney) verrebbe voglia di strozzarla per l’atteggiamento dimesso e accomodante anche e soprattutto dopo il modo in cui viene trattata e FDR sembra solo un viscido che casualmente è anche Presidente. Spero che la Storia sia stata diversa e che il film non trasmetta la personalità di Roosevelt appieno. Rimpiango il Bill Murray di “Ghostbusters” e “Ricomincio da capo”. Non capisco il senso di questo film ma, sarà colpa mia…

Voto: 5 Buona dormita a tutti

che dormita 5

Recensione Film: Argo


Film del 2012
Genere: Drammatico / Spionaggio
Diretto da Ben Affleck
Con:
Ben Affleck: Tony Mendez
John Goodman: John Chambers
Alan Arkin: Lester Siegel

Trama parzialmente tratta da Wikipedia : Nel corso della rivoluzione islamica di Teheran, il 4 novembre 1979 alcuni militanti fanno irruzione all’ambasciata americana prendendo in ostaggio 52 persone del corpo diplomatico; riescono a sfuggire alla cattura solo 6 funzionari, che si rifugiano presso la residenza dell’ambasciatore del Canada Ken Taylor. Conscio del fatto che i rivoluzionari iraniani ben presto potrebbero rintracciare e uccidere i fuggitivi, il governo statunitense (in collaborazione con le autorità canadesi) incarica l’agente della CIA Tony Mendez, esperto di operazioni sotto copertura, di organizzare un piano di liberazione. Egli è cinico e critico verso le idee che gli vengono proposte, finché un giorno viene ispirato dal figlio, che stava guardando “Anno 2670 – Ultimo atto” (della pentologia de “Il pianeta delel scimmie”); pianifica così una missione di copertura nel quale i fuggitivi fingeranno di essere una troupe cinematografica canadese che sta esplorando dei paesaggi “esotici” per la realizzazione di un film di fantascienza.

Commento: Bel trattato storico che parte spiegando le ragioni dell’odio iraniano verso gli Usa (neanche tanto a torto, visto le cause) spostandosi poi sul salvataggio patriottico e un po’ retorico degli agenti della Cia, mostrando un Iran cattivo (e pure un po’ sciocco nel finale). Non so quanto sia vero, quanto romanzato. C’è sicuramente materiale su cui riflettere ma, tralasciando la verità storica, parlando esclusivamente del film, posso dire che è un film discreto e a mio avviso sopravvalutato e che ha ricevuto un Oscar forse esagerato. Mia personale opinione, sia chiaro. Comunque Ben Affleck sta diventando un ottimo regista ed è perfino meglio rispetto al ruolo di attore.
Voto: 6.5 Per leggere nelle pieghe della storia recente

Ah però... 6.5 -7.5

Recensione Film: Changeling


Film del 2008 di Clint Eastwood con Angelina Jolie, John Malkovich
Genere: Drammatico
Trama: Los Angeles, 1928. Per un imprevisto una donna è costretta a sostituire una collega sul posto di lavoro lasciando il figlio di 9 anni a casa da solo fino a sera. Al rientro dall’ufficio il bambino risulta scomparso. Dopo la denuncia alla polizia passano cinque mesi prima che le comunichino di averlo ritrovato e che le verrà riportato a casa sano e salvo. La donna scopre però che il bambino riconsegnatole non è il suo ma il distretto di polizia insiste assurdamente nella propria asserzione ed arriva fino a farla rinchiudere in manicomio per insanità mentale se non accetterà il bambino come suo…

Commento: Film impressionante poiché tratto da una storia vera. Il dramma di una donna che si scontra con il potere corrotto che non ammette i propri errori. L’angoscia del film avvince fino alla fine (che non vi dico, ovviamente) e anche se ci sono momenti in cui la giustizia prevale, rimane addosso un senso d’impotenza di fronte al potere, al destino, alle circostanze della vita. Non è un film leggero, siete avvisati. Rimane solo la speranza dell’ignoto. Attori credibili, regia perfetta, la fotografia desaturata aggiunge gravità alle situazioni già di per sé piuttosto trucide e pesanti.

Voto: 7.5 Inquietante, piuttosto crudo ma molto interessante

Recensione Film: Il discorso del re


Film del 2010 diretto da Tom Hooper con Colin Firth (il Principe Albert, Duca di York, Re Giorgio V), Geoffrey Rush (Lionel Logue), Helena Bonham Carter (la Duchessa di York), Guy Pearce (il Principe di Galles, Re Edward VIII), Michael Gambon (Re Giorgio V).

Trama tratta da Wikipedia e da me riassunta.

Nel 1925 il principe Alberto, Duca di York e secondo figlio di re Giorgio V, tiene il discorso di chiusura all’Empire Exhibition allo stadio di Wembley di Londra. Il suo evidente problema di balbuzie, gli rende difficile portare a termine l’incarico senza suscitare imbarazzo nelle migliaia di persone presenti al discorso. Sua moglie Elizabeth duchessa di York, viene a conoscenza delle capacità di un certo Lionel Logue, un australiano considerato uno dei migliori terapeuti per chi ha problemi di linguaggio.
Il Principe inizialmente non è d’accordo sul consultare un altro medico, ma successivamente si convince.

Alla morte di Giorgio V, il principe di Galles sale al trono come Re Edoardo VIII. Il nuovo Re però abdica per amore della sua futura moglie e viene incoronato Re il fratello. Rendendosi conto di dover sostenere diversi incontri e colloqui, Bertie (il nomignolo del Duca di York) decide di ricontattare Logue e di chiedergli scusa per il suo comportamento scortese, chiedendogli inoltre di riprenderlo come paziente…

Bel film che ha vinto 4 premi Oscar e, personalmente, ritengo che se ne sarebbe meritato un quinto per l’attore non protagonista a Geoffrey Rush (che ha vinto il Golden Globe per il ruolo).
Uno spaccato della monarchia inglese a cavallo delle guerre che spiega il dramma personale di uomo costretto a divenire re suo malgrado. Mostra un lato interessante della nobiltà, che deve scendere a patti con l’uomo comune per risolvere i propri problemi.
Un film scorrevole e intenso con gli attori che la fanno da padroni.
Bravissimo Colin Firth ma non gli sono da meno Helena Bonham Carter e soprattutto Geoffrey Rush, come dicevo.
Tra l’altro il personaggio di Lionel Logue è davvero fantastico!
Concludendo: un film ben confenzionato e soprattutto ben recitato, con una sceneggiatura solida.

Voto: 8.5

Recensione Film: Robin Hood


Film diretto da Ridley Scott interpretato da Russel Crowe (Robin Longstride – Robin Hood), Cate Blanchett (Marian Loxley), Max Von Sydow (Walter Loxley), William Hurt (Guglielmo), Mark Strong (Godfrey), Oscar Isaac (Giovanni) e Kevin Durand (Little John).

Robin Longstride è un arciere dell’esercito di Riccardo Cuor di Leone che sta ritornando dalla Terza Crociata. Durante un assedio ad un castello francese il re muore e Robin con altri soldati tenta di ritornare in patria. Godfrey, inglese traditore al servizio del re di Francia assale la Guardia Reale che sta riportando l’elmo del re inglese ma Robin riesce a recuperarlo e a spacciarsi in Inghilterra insieme ai suoi uomini come la Guardia Reale. Nel frattempo Giovanni, fratello di Riccardo diviene re ma, consigliato da Godfrey, instaura un regime vessatorio che porta l’Inghilterra sull’orlo della disperazione e della guerra civile… Robin ha promesso a Loxley di tornare a Nottingham per portare la propria spada al padre Sir Walter, il quale chiede a Robin di fingere di essere il proprio figlio per non dover cedere le proprie terre al re…

Questa volta vediamo le origini di Robin Hood da un punto di vista storico (anche se probabilmente non fedele alla realtà). Il film ricostruisce i motivi che portano un arciere a diventare un fuorilegge e, finalmente, il senso è chiaro. Il film è curato e le scene di battaglia superlative. Bravi tutti e personalmente, ho apprezzato soprattutto William Hurt, un po’ sparito dalle scene, purtroppo. Mi lascia un po’ perplesso il ruolo di Russel Crowe (che sembra uguale al Gladiatore) e di Cate Blanchett. Personalmente avrei inserito due attori un po’ meno stagionati anche se in realtà il risultato è comunque validissimo.

Un bel film d’avventura, insomma.

Voto 7.5 Epico

Ciao, J