Recensione Film: Il mistero dei templari


Film del 2004 di Jon Turteltaub (“Phenomenon”, “Faccia a faccia”) con Nicolas Cage (Ben Gates), Diane Kruger (Abigail) , Jon Voight (Patrick Gates, padre di Ben), Christopher Plummer (John, il nonno di Ben), Harvey Keitel (Sadusky), Justin Bartha (Riley) e Sean Bean (Ian).
La famiglia Gates è a conoscenza di un segreto, tramandato ad un avo di Ben da un massone dai tempi della Costituzione Americana, in cui viene rivelato un indizio per poter recuperare un tesoro accumulato nei tempi da varie culture e alla fine nascosto dai templari.
Divenuto adulto, Ben insieme al socio “con un passato non propriamente sempre limpido” Ian, ha finalmente rintracciato una nave che dovrebbe contenere il tesoro e che si rivela un altro indizio.
Da qui partono gli enigmi e nuovi indizi e che portano Ben dal Polo Nord agli Stati Uniti nei luoghi “sacri” dell’Indipendenza Statunitense. Avrà modo durante l’impervio cammino di incontrare anche la bella Abigail… Non aggiungo altro. 🙂

Sulla falsariga di Indiana Jones e seguendo lo schema del Codice da Vinci (mistero, cospirazione, indizi e risoluzione) il racconto scorre veloce e diverte. Certo non è un capolavoro di originalità ma, se lo si prende per quello che è, e cioè un prodotto d’intrattenimento, il film è ben riuscito. Teso, abbastanza improbabile, umoristico e con happy end assicurato. Pop-corn e coca-cola consigliati.

Gli attori svolgono il loro compitino senza entusiasmare e, al solito, Nicolas Cage ha l’espressività di una quaglia…morta.

Al film ha fatto seguito nel 2007 “Il mistero delle pagine perdute” e si parla di un terzo episodio…

Voto: 6.5 Godibile (senza pretese)

Ciao, J

Recensione Film: Segnali dal futuro


Film del 2009 diretto da Alex Proyas (“Il corvo”, “Io, robot”) ed interpretato da Nicolas Cage.

Nel 1959 una bambina di nome Lucinda suggerisce alla scuola di seppellire una “capsula del tempo” (abitudine tipica statunitense in cui si mettono disegni, lettere e oggetti di un’epoca in un contenitore, per i posteri) da aprirsi 50 anni dopo, nel 2009. Mentre tutti i bambini disegnano l’ipotetico futuro con razzi, robot e quant’altro, la ragazzina scrive una strana sequenza di numeri a riempire un intero foglio.
Arriviamo nel 2009 al momento in cui viene riaperta la capsula e il figlio di John (Nicolas Cage) si ritrova tra le mani il manoscritto di Lucinda.
John durante la notte, in preda ad una sbornia per la sitazione di neo-vedovo intravede nella sequenza un significato terrificante: i numeri rivelano fatti tragici accaduti dal 1959 fino al 2009 in cui gli ultimi 3 devono ancora avvenire. Non aggiungo altro… 🙂

Questo film può appartenere a diversi generi: fantastico, fantascientifico, catastrofico, mistico ed in parte anche thriller/horror. E forse è proprio questo il limite di questa storia che parte bene, attanaglia, mette in ansia e si risolve in un finale – che non rivelo – quantomeno discutibile.
E’ chiaro da subito che nomi e citazioni tendono a farci supporre un disegno di tipo divino: quattro ambigui figuri che possono sembrare i quattro cavalieri dell’Apocalisse ad esempio, il nome del bambino, il discorso sul determinismo e la casualità. E’ altrettanto chiaro che il protagonista e soprattutto il piccolo hanno un ruolo significativo nello svolgimento degli eventi ma su altri fronti ci sono molti dubbi e perplessità che mi frullano per la testa, soprattutto dopo i titoli di coda.
Indubbiamente Proyas è riuscito nell’intento di tenere viva l’attenzione dello spettatore (almeno nel mio caso fino a 20 minuti dal termine) e di rendere interessante la pellicola che ci mette davanti ad una serie di domande (non tutte con risposta, peraltro).

Senza volere entrare troppo nel merito di ciò che vediamo per non rovinare la visione a chi ancora non l’avesse visto, posso solo dire che ciò che il film suggerisce è affascinante e inquietante, il senso della storia a volte sfugge (soprattutto per il finale non capisco il senso delle profezie numeriche, a che pro?) e la spiegazione conclusiva può dare adito a delusione (o a divertito stupore per involontaria comicità). Intendo dire che il finale può anche piacere, non necessariamente è stupido , è solo una delle possibili alternative che potevano essere affrontate e scelte: a me non è piaciuto ma è soggettivo affermarlo. Forse è “troppo”… dopo un incessante crescendo di mistero e adrenalina (mista ad un “ah! ho capito dove va a parare adesso”) non pensavo certo che evolvesse in tal senso, a mio avviso, esageratamente spinto verso lo spiritual-spaziale invece che ad un discorso puramente catastroficamente apocalittico… (Non sono impazzito, di sicuro a chi non l’ha visto dirà poco tutto ciò che ho scritto, rileggetevelo dopo averlo visto ^___^).

Discorso a parte per gli attori che non ho apprezzato per nulla: Nicolas Cage al solito è imperscrutabile qualunque cosa gli accada. Gli altri svolgono un mestiere di maniera e certi personaggi sono poco approfonditi (Abby, Lucinda, i quattro misteriosi portatori di sassi). Forse , ammetto, ci sono molti “segnali” che non ho colto…

Concludendo : il film con tutti i suoi difetti a me è piaciuto (finale escluso) perchè mi ha tenuto incollato allo schermo tentando di capire e di ipotizzare. Personalmente credo che l’errore del regista sia stato quello di voler mescolare troppi filoni, guardare al box-office e tentare di dare anche un senso logico al tutto scadendo in qualcosa di barocco, eccessivo, direi biblico…
Mi è piaciuto molto invece il destino della terra, finalmente nessun Bruce Willis dell’ultimo secondo! 🙂

Voto: 7 Si può vedere gustandoselo senza aspettarsi chissà cosa…

Recensione Film : “Next”


http://italy.imdb.com/title/tt0435705/ Film del 2007 con Nicolas Cage, Julianne Moore, Jessica Biel e, in un piccolo cammeo, Peter Falk.

Frank Cadillac/Cris Johnson (Nicolas Cage) è un mago che lavora a Las Vegas e ha davvero un dono: riesce a vedere nel prossimo futuro (due minuti) e ovviamente modificare il proprio comportamento mutando gli avvenimenti, solo nel futuro in cui è coinvolto però. Usa questo potere per poter vincere al gioco senza farsi troppo notare, rubare auto e poi scappare, comunque prevede ciò che la polizia farà per catturarlo ed agire di conseguenza.

Di questa peculiarità viene a conoscenza l’Fbi nei panni dell’Agente Ferris (Julianne Moore): Cris Johnson potrebbe quindi rivelarsi determinante per poter prevedere un attacco terroristico nucleare a Los Angeles.
Nel mezzo della storia capita poi Liz Cooper (Jessica Biel), una ragazza che Cris vede nelle sue visioni e l’unica in grado di farlo “avanzare nella chiaroveggenza” oltre il suo classico limite. Purtroppo anche i terroristi lo conoscono e fan di tutto per eliminarlo. Di più non dico, provate ad indovinare 😉

Onestamente pensavo peggio ma, lasciando la logica fuori dal cinema, il film è anche divertente. In certi momenti sembra un po’ troppo un videogame dove il protagonista salva la partita in modo da non morire mai! 🙂 E soprattutto il finale (per conto mio) è insoddisfacente pur avendo a suo modo senso. Senso che invece non c’è nel mostrarci cosa faccia per vivere Liz…va beh!

Diciamo che come tutti i film con paradossi temporali non può essere sezionato fino a spaccare il capello in quattro e quindi va preso con tutte le limitazioni del caso; diciamo che la pellicola è più che sufficiente per passare un’oretta e mezza scorrevole sgranocchiando popcorn. Non ho letto il racconto di Philip K.Dick da cui è tratto (“The golden man”) ma immagino che ci fossero molte più metafore e sicuramente un messaggio legato al destino e al diritto alla libertà individuale che nel film è solo sfumato.
Per gli appassionati di Stanley Kubrick c’è una scena apertamente ispirata ad “Arancia Meccanica”…

Voto: 6.5 Godibile

Ciao, J

Recensione Film : “Ghost Rider”


http://italy.imdb.com/title/tt0259324/ : Film tratto dai fumetti Marvel. Onestamente mi ricordo bene l’Uomo Ragno, I Fantastici 4, Hulk, Thor, I Vendicatori, gli X-Men e tanti altri anche minori e tra questi – ma non molto bene – anche Ghost Rider. Con questa premessa non posso dire se la storia ricalca fedelmente il plot dei comics però posso senz’altro dire che a distanza di trent’anni e dopo film simili (Constantine, Hellboy e tutti quelli basati sul patto col diavolo) non è il massimo dell’originalità…

In pratica Mefistofele stringe patti con persone che gli devono recuperare anime: questi cacciatori di taglie sono i “centauri” o “ghost riders”. Nel vecchio west però, uno di questi “scagnozzi” decide bene di tenersi stretto un patto in modo che non si scatenino miriadi di anime dannate sulla terra (la Legione).
Ai giorni nostri Johnny Blaze è uno spericolato stunt-man in moto che per salvare la vita al padre cede al patto di divenire a sua volta ghost rider…

Il film dal punto di vista effetti speciali e computer graphic è fatto molto bene ed è anche divertente – se ci si accontenta – ma ci sono alcune cose che non rendono, a mio avviso, giustizia ad un personaggio che poteva avere altro spessore.
Nicolas Cage/Johnny Blaze ci sta come il formaggio nel caffè (bleh) – oltretutto il passaggio fisico dal giovane (interpretato da Matt Long) all’adulto non pare molto somigliante (idem per la bella Roxanne, impersonata da Eva Mendes quando donna e da Raquel Alessi quando fanciulla).

I cattivi sono ridicoli anche se Peter Fonda (Mefistofele) e Wes “American Beauty” Bentley (Blackheart) non sono male. La storia non spaventa e soprattutto non emoziona. In pratica un bel vaso vuoto.
Peccato perchè il Ghost Rider aveva del potenziale da sfruttare… personalmente avrei visto bene nei panni del teschio fiammeggiante qualcuno di più inquietante ed espressivo (per non dire “più bravo”) tipo Edward Norton (neo Bruce Banner – Hulk) e avrei aggiunto un po’ di pathos ed angoscia al personaggio che qui sembra senza sfumature ed apatico. 
Peccato, un’alta occasione sprecata…

E quasi OT:  la mia wish-list dei super-eroi dovrebbe inserire qualche epica lotta tra difensori del bene e del male tutti insieme (Vendicatori, Justice League… e quant’altro!) 🙂 (Un po’ come visto in X-Men Conflitto finale ma con dentro Spiderman, Thor, Superman, Submariner, La Visione, Wolverine…) ^__^

Voto: 5.5 (Superficiale – Brucia ma non scalda)
Ciao, J

 

Recensione film : “Lord of war”


http://italy.imdb.com/title/tt0399295/

Film di Andrew Niccol (The terminal, S1m0ne, The Truman Show, Gattaca) del 2005 con Nicholas Cage, Ethan Hawke, Jared Leto (Alexander, Panic Room), Ian Holm e Bridget Moynahan (Io, robot).

Yuri Orlov (Nicholas Cage) è un newyorkese originario dell’ucraina col pallino delle armi e dei soldi facili: decide alla fine degli anni ‘70 che vuole diventare il maggior commerciante di armi del mondo. Insieme al fratello Vitaly inizia a bazzicare i luoghi della guerra, finchè questi non inizia ad andare fuori di testa per problemi di coscienza: le armi non sono giocattoli e uccidono indistintamente donne, bambini, vecchi.

Yuri, dopo aver collocato il fratello in riabilitazione per abuso di droga e senza problemi nell’anima, continua la sua escalation di trafficante di morte nei paesi più poveri del pianeta: Medio Oriente ed Africa con i loro eterni conflitti sono il suo affare principale.

In sostanza diventa il fornitore di tutti quei dittatori che necessitano di armi (illegali) per mantenere il proprio status quo ai danni della popolazione povera che governano.Il film prosegue mostrandoci come non esista crisi morale nel diffondere kalashnikov, bombe e quant‘altro sia bellico pur di fare soldi e avere successo. Successo indiretto con la donna dei propri sogni: assurdo ma anche questo rientra nel perverso gioco della guerra…l’amore mio è la morte tua.

La fine della guerra fredda, la perestroika e il disfacimento dell’Urss non sono altro che un buon magazzino di armi per Yury; arsenale pronto da essere rivenduto in Sudan, Liberia e Sierra Leone al miglior offerente (non ha importanza vendere a due nemici).

Il film fa riflettere poichè ci mette davanti a quello che, probabilmente, è il motivo della guerra, al di là di ogni considerazione ideologica, razziale, etnica o religiosa: il potere ed i soldi.

Il film si chiude con un messaggio chiaro: ogni trafficante d’armi è una goccia nel mare rispetto alla vendita di armi che è gestita direttamente dalle nazioni che hanno interesse nella guerra (e che contemporaneamente sono nell’Onu a dichiarare di voler la pace).

Un film di condanna, crudo ed efficace. Attori in parte. Nicholas Cage con il suo eterno sguardo assente è perfetto per un uomo senz’anima. 

Voto: 7.5  : per riflettere.Ciao, J

Firewall, A casa con i suoi, World Trade Center


Poco tempo per scrivere e pochi film visti…

[Firewall]

Con Harrison Ford e Paul Bettany (attore spesso usato da Ron Howard – vedi “A beautiful mind” e “Il Codice Da Vinci”).
Il pretesto è semplice: responsabile informatico di banca, a cui tengono segregata la famiglia in cambio di denaro facile, tenta di risolvere l’intricata vicenda.
Il film è abbastanza credibile e divertente anche se Harrison Ford inizia a mostrare le corde nei panni di “un fuggitivo” o di un “Indiana Jones” urbano.
Tutto discretamente costruito anche se prevedibile ed un finale davvero banale e messo su in quattro e quattr’otto in maniera alquanto improbabile. Si può vedere senza troppe aspettative.

Voto: 5.5 (ma solo per gli attori)

[A casa con i suoi]

Commedia “romantica” con Matthew McConaghuey e Sarah Jessica Parker.

Lui è un single convinto ma soprattutto un mammone che vive ancora in casa alla soglia dei 30 anni con i propri genitori. Per un italiano nulla di strano, per uno statunitense è decisamente fuori età massima. Ha poi un trucco: ogni volta che una donna tende “a catturarlo e a farsi seria”, fa in modo di rivelare la convivenza del titolo. Fino al momento in cui i genitori (stanchi della situazione) si affidano ad una professionista in grado di fargli lasciare il nido di casa. Sarà… ma proprio Jessica Parker..mah!
Carino, qualche trovata, ma davvero tutto scivola via fin troppo facilmente senza lasciare un minimo di simpatia per i personaggi o qualche minima emozione…solo la frustazione di aver potuto scegliere un altro film da vedere, magari…

Voto: 4.5 (tra l’altro potevano scegliere un’altra al posto di S.J.Parker che non mi piace!) 🙂

[World Trade Center] 

Oliver Stone ci racconta dell’11 Settembre decidendo di lasciare in secondo piano lo schianto degli aerei e tutto quello che avrebbe potuto cadere nella spettacolarizzazione di un evento invece altamente drammatico.
Prende Nicolas Cage e lo investe del ruolo di un poliziotto di New York mandato quasi all’oscuro di tutto, al WTC dopo il primo attacco aereo. Quello che succede poi è noto. Qui viene raccontato il dramma di un uomo (e di un suo collega) e delle rispettive famiglie durante l’attesa dei soccorsi: entrambi sono stati travolti tra le due torri dall’immenso cumulo di macerie e cercano di resistere.
Il film mette in evidenza lo spirito di sacrificio, la ridestata unità nazionale e l’orgoglio americani, ma soprattutto il lato umano ed emotivo della vicenda: un poliziotto è prima di tutto un uomo e a casa c’è qualcuno che lo aspetta e lo ama (Maggie Gyllenhaal interpreta una delle mogli, nella realtà è sorella di Jake “Donnie Darko” ed ora divenuta testimonial al posto di Kate Moss di Agent Provocateur nota marca inglese di lingerie).

Il film è senz’altro ben fatto ma troppo dispersivo e si perde nel raccontare qualcosa senza ben definire cosa: l’amore per la vita, la semplicità del quotidiano spazzato via da qualcosa di enormemente imprevedibile, forse?
Un’occasione non sfruttata e una pellicola riuscita a metà.
Tra l’altro Nicolas Cage per 3/4 del film è immobile per cui… 🙂

Voto: 6

Ciao, J

   

Recensione Film: Firewall, A casa con i suoi, World Trade Center


Poco tempo per scrivere e pochi film visti…

[Firewall]

Con Harrison Ford e Paul Bettany (attore spesso usato da Ron Howard – vedi “A beautiful mind” e “Il Codice Da Vinci”).
Il pretesto è semplice: responsabile informatico di banca, a cui tengono segregata la famiglia in cambio di denaro facile, tenta di risolvere l’intricata vicenda.
Il film è abbastanza credibile e divertente anche se Harrison Ford inizia a mostrare le corde nei panni di “un fuggitivo” o di un “Indiana Jones” urbano.
Tutto discretamente costruito anche se prevedibile ed un finale davvero banale e messo su in quattro e quattr’otto in maniera alquanto improbabile. Si può vedere senza troppe aspettative.

Voto: 5.5 (ma solo per gli attori)

[A casa con i suoi]

Commedia “romantica” con Matthew McConaghuey e Sarah Jessica Parker.

Lui è un single convinto ma soprattutto un mammone che vive ancora in casa alla soglia dei 30 anni con i propri genitori. Per un italiano nulla di strano, per uno statunitense è decisamente fuori età massima. Ha poi un trucco: ogni volta che una donna tende “a catturarlo e a farsi seria”, fa in modo di rivelare la convivenza del titolo. Fino al momento in cui i genitori (stanchi della situazione) si affidano ad una professionista in grado di fargli lasciare il nido di casa. Sarà… ma proprio Jessica Parker..mah!
Carino, qualche trovata, ma davvero tutto scivola via fin troppo facilmente senza lasciare un minimo di simpatia per i personaggi o qualche minima emozione…solo la frustazione di aver potuto scegliere un altro film da vedere, magari…

Voto: 4.5 (tra l’altro potevano scegliere un’altra al posto di S.J.Parker che non mi piace!) 🙂

[World Trade Center] 

Oliver Stone ci racconta dell’11 Settembre decidendo di lasciare in secondo piano lo schianto degli aerei e tutto quello che avrebbe potuto cadere nella spettacolarizzazione di un evento invece altamente drammatico.
Prende Nicolas Cage e lo investe del ruolo di un poliziotto di New York mandato quasi all’oscuro di tutto, al WTC dopo il primo attacco aereo. Quello che succede poi è noto. Qui viene raccontato il dramma di un uomo (e di un suo collega) e delle rispettive famiglie durante l’attesa dei soccorsi: entrambi sono stati travolti tra le due torri dall’immenso cumulo di macerie e cercano di resistere.
Il film mette in evidenza lo spirito di sacrificio, la ridestata unità nazionale e l’orgoglio americani, ma soprattutto il lato umano ed emotivo della vicenda: un poliziotto è prima di tutto un uomo e a casa c’è qualcuno che lo aspetta e lo ama (Maggie Gyllenhaal interpreta una delle mogli, nella realtà è sorella di Jake “Donnie Darko” ed ora divenuta testimonial al posto di Kate Moss di Agent Provocateur nota marca inglese di lingerie).

Il film è senz’altro ben fatto ma troppo dispersivo e si perde nel raccontare qualcosa senza ben definire cosa: l’amore per la vita, la semplicità del quotidiano spazzato via da qualcosa di enormemente imprevedibile, forse?
Un’occasione non sfruttata e una pellicola riuscita a metà.
Tra l’altro Nicolas Cage per 3/4 del film è immobile per cui… 🙂

Voto: 6

Ciao, J