Film del 2009 diretto da Alex Proyas (“Il corvo”, “Io, robot”) ed interpretato da Nicolas Cage.
Nel 1959 una bambina di nome Lucinda suggerisce alla scuola di seppellire una “capsula del tempo” (abitudine tipica statunitense in cui si mettono disegni, lettere e oggetti di un’epoca in un contenitore, per i posteri) da aprirsi 50 anni dopo, nel 2009. Mentre tutti i bambini disegnano l’ipotetico futuro con razzi, robot e quant’altro, la ragazzina scrive una strana sequenza di numeri a riempire un intero foglio.
Arriviamo nel 2009 al momento in cui viene riaperta la capsula e il figlio di John (Nicolas Cage) si ritrova tra le mani il manoscritto di Lucinda.
John durante la notte, in preda ad una sbornia per la sitazione di neo-vedovo intravede nella sequenza un significato terrificante: i numeri rivelano fatti tragici accaduti dal 1959 fino al 2009 in cui gli ultimi 3 devono ancora avvenire. Non aggiungo altro… 🙂
Questo film può appartenere a diversi generi: fantastico, fantascientifico, catastrofico, mistico ed in parte anche thriller/horror. E forse è proprio questo il limite di questa storia che parte bene, attanaglia, mette in ansia e si risolve in un finale – che non rivelo – quantomeno discutibile.
E’ chiaro da subito che nomi e citazioni tendono a farci supporre un disegno di tipo divino: quattro ambigui figuri che possono sembrare i quattro cavalieri dell’Apocalisse ad esempio, il nome del bambino, il discorso sul determinismo e la casualità. E’ altrettanto chiaro che il protagonista e soprattutto il piccolo hanno un ruolo significativo nello svolgimento degli eventi ma su altri fronti ci sono molti dubbi e perplessità che mi frullano per la testa, soprattutto dopo i titoli di coda.
Indubbiamente Proyas è riuscito nell’intento di tenere viva l’attenzione dello spettatore (almeno nel mio caso fino a 20 minuti dal termine) e di rendere interessante la pellicola che ci mette davanti ad una serie di domande (non tutte con risposta, peraltro).
Senza volere entrare troppo nel merito di ciò che vediamo per non rovinare la visione a chi ancora non l’avesse visto, posso solo dire che ciò che il film suggerisce è affascinante e inquietante, il senso della storia a volte sfugge (soprattutto per il finale non capisco il senso delle profezie numeriche, a che pro?) e la spiegazione conclusiva può dare adito a delusione (o a divertito stupore per involontaria comicità). Intendo dire che il finale può anche piacere, non necessariamente è stupido , è solo una delle possibili alternative che potevano essere affrontate e scelte: a me non è piaciuto ma è soggettivo affermarlo. Forse è “troppo”… dopo un incessante crescendo di mistero e adrenalina (mista ad un “ah! ho capito dove va a parare adesso”) non pensavo certo che evolvesse in tal senso, a mio avviso, esageratamente spinto verso lo spiritual-spaziale invece che ad un discorso puramente catastroficamente apocalittico… (Non sono impazzito, di sicuro a chi non l’ha visto dirà poco tutto ciò che ho scritto, rileggetevelo dopo averlo visto ^___^).
Discorso a parte per gli attori che non ho apprezzato per nulla: Nicolas Cage al solito è imperscrutabile qualunque cosa gli accada. Gli altri svolgono un mestiere di maniera e certi personaggi sono poco approfonditi (Abby, Lucinda, i quattro misteriosi portatori di sassi). Forse , ammetto, ci sono molti “segnali” che non ho colto…
Concludendo : il film con tutti i suoi difetti a me è piaciuto (finale escluso) perchè mi ha tenuto incollato allo schermo tentando di capire e di ipotizzare. Personalmente credo che l’errore del regista sia stato quello di voler mescolare troppi filoni, guardare al box-office e tentare di dare anche un senso logico al tutto scadendo in qualcosa di barocco, eccessivo, direi biblico…
Mi è piaciuto molto invece il destino della terra, finalmente nessun Bruce Willis dell’ultimo secondo! 🙂
Voto: 7 Si può vedere gustandoselo senza aspettarsi chissà cosa…