Libro del 2009 di Dan Brown.
Ecco la trama tratta da Wikipedia da me leggermente “epurata” di particolari.
La nuova avventura di Robert Langdon, protagonista de “Il codice da Vinci” e di “Angeli e Demoni”, si svolge a Washington. Al centro dell’intrigo questa volta troviamo la Massoneria e il ruolo che questa ha avuto nella storia degli Stati Uniti. La corsa contro il tempo di Langdon è questa volta teso alla decifrazione di simboli massonici di cui la città capitale è pervasa.
Inizia tutto una mattina, quando Robert Langdon riceve una telefonata dall’assistente del professor Solomon, suo caro amico, che gli chiede di recarsi in Campidoglio a Washington per una conferenza sulla Massoneria.Ma il segretario è in realtà un falso massone, che necessita dell’aiuto di Robert Langdon per appropriarsi del significato degli Antichi Misteri e dell’enorme potere che possono procurare.
Parto dai pregi: il racconto è scorrevole e avvincente. Il personaggio, per chi ha letto i precedenti romanzi – e magari visto i film – è già noto e quindi l’empatia è assicurata. Le notizie storiche (false, stravolte o rimaneggiate per convenienza, chissà) sono interessanti; l’illustrazione di tutto il simbolismo di Washington è affascinante e la decifrazione è al solito divertente anche se, forse, sempre troppo semplice per i protagonisti del racconto.
Punti dolenti del romanzo son a mio avviso invece: la struttura narrativa pressocchè identica ai due romanzi di cui sopra (cambiano in pratica luoghi, personaggi ed enigmi); un punto debole in un punto nodale del racconto (la prigione in Turchia e cosa succede a Zach Solomon: non mi ha convinto e avevo da dubitare…); l’epilogo del cattivo troppo fantasy, scollata rispetto alla narrazione semi-scientifica del libro. L’inizio è molto simile al “Codice da Vinci” (vedi l’indizio delll’uomo nel Louvre e qui la mano di Solomon) e manca un vero colpo di scena (quello ipotetico è per me ultra-telefonato).
Peccato perché la ricerca delle soluzioni e i dettagli massonici sono davvero interessanti.
Purtroppo l’autore copia sé stesso e rifà un po’ il verso a racconti come quello del film con Nicolas Cage “Il mistero dei templari”.
In sostanza un libro facile da leggere ma con un finale un po’ “troppo” new-age per i miei gusti
Voto: 7 Scorrevole ma poco originale
Ciao, J